Come prendere le decisioni all'interno di un rapporto matrimoniale

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Albert Einstein diceva del proprio matrimonio: "Quando ci sposammo stringemmo un patto: nella nostra vita io avrei preso tutte le decisioni importanti e lei avrebbe preso quelle piccole. Per 50 anni abbiamo rispettato l'accordo. Penso che sia questa la ragione del successo del nostro matrimonio. Comunque, la cosa strana è che, in 50 anni, non è stato necessario prendere nemmeno una decisione importante."


Molte persone arrivano in coppia talmente autonome e indipendenti che possono imparare con fatica a prendere decisioni insieme ad un'altra persona.

In una relazione matrimoniale, la scelta di ogni cosa può ripercuotersi sull'altra persona, per cui è giusto prendere in esame questo aspetto della vita relazionale e imparare a gestirlo al meglio.

Il punto focale è che non si decide da soli: quando c'è da prendere un'importante decisione, è opportuno mettere in campo le argomentazioni e ragionare assieme al nostro coniuge.

Una sana riflessione, insieme ad un dialogo sereno con toni adeguati, ci aiuta a raggiungere dei punti di accordo che permettano di gratificare entrambi i coniugi e le loro necessità percependo un senso di soddisfazione.

È da sottolineare quanto conti soprattutto il prender parte al confronto.

Il solo fatto che il coniuge interpelli il partner crea il giusto livello di condivisione e permette alla nostra dolce metà di sentirsi importante.
Questo comportamento evita molti rancori e rivalse e permette alle persone di imparare a dialogare in modo rispettoso.

Ricordiamoci, infatti, quanto conti per il benessere e l'armonia della coppia il potere della comunicazione. Riuscire ad esprimere le proprie idee e i propri pensieri permette di evitarci rancori e possibili malintesi.

Imparare ad ascoltare il proprio marito o la propria moglie è qualcosa che si può e si deve acquisire con tempo e dedizione. Il trucco è restare in silenzio ed attendere che il coniuge abbia la possibilità di esprimersi con tempi e modalità che predilige, senza sentirsi attaccato.

Infatti, le aggressioni mettono a disagio chiunque ed è sempre meglio non attaccare i nostri interlocutori, in ogni circostanza.
Certo, rispetto al totale disinteresse della persona, è senza dubbio da preferire una qualche discussione che, per lo meno, comporterebbe una forma di contatto, seppur si possono sempre ricercare delle modalità che insegnino a discutere in modo elegante.

Lo sfogo è sempre preferibile all'evitare un contatto. Meglio, quindi, non girarci intorno e imparare ad affrontare le questioni in modo diretto.

Il punto è evitare che la discussione degeneri in violenza fisica o verbale toccando aspetti personali che esulano dalla questione in argomento.
Soprattutto, evitiamo sempre di discutere davanti ai figli, qualsiasi sia l'origine della lite: mai arrivare a render i figli spettatori dei nostri conflitti.

Una coppia prende decisioni insieme, piccole o grandi che siano, nel rispetto dei desideri di entrambi e nel piacere di concedersi spazi privati.

Maria Luisa Lafiandra
Psicologa