Il piacere femminile: sesso ed emozioni

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La ricerca non si ferma mai e, in questo articolo, voglio soffermarmi su uno studio che vede come protagoniste le donne italiane.
Lo scorso anno due sessuologi, Roberto Bernorio e Milena Passigato, hanno condotto una ricerca molto interessante riguardo la sessualità femminile, diventato poi il tema del libro “Il piacere al femminile. Miti e realtà della funzione orgasmica della donna” scritto dai due ricercatori.


Quanto emerge è molto interessante e, allo stesso tempo, è importante sottolineare che questo è il primo studio del settore che ha coinvolto così tante donne del territorio italiano.

Il campione d’indagine, infatti, comprende ben 1.200 soggetti di sesso femminile di età compresa tra i 18 ed i 50 anni, i quali hanno risposto ad un questionario inviato tramite e-mail.

Le donne coinvolte si sono dichiarate prevalentemente eterosessuali ed impegnate in una relazione, molte non sposate: donne serene, che affrontano senza problemi la tematica sessuale proposta, anche se, come spiegano gli autori, si tratta di un campione selezionato e che appartiene ad un ceto sociale medio alto

La donna che emerge dalla ricerca, è una donna sicura, consapevole, matura, che conosce il proprio corpo, la propria sessualità e, per questo, ricerca il piacere e lo raggiunge nell’attività sessuale: ben il 92% delle intervistate, ad esempio, afferma di raggiungere l’orgasmo, anche tramite diverse “strade” (non solo con il rapporto coitale, ma anche con l’autoerotismo, ad esempio).

Molte, però, dichiarano di non riuscire a raggiungere l’apice del piacere unicamente con la penetrazione e che, per raggiungerlo, necessitano di una stimolazione clitoridea. Come spiega Passigato, però, "ogni orgasmo è un’esperienza molto personale e mutevole che non è facile classificare. Quello che emerge dalla ricerca è che non esistono orgasmi di seria A e di serie B, ma una serie di varianti fisiologiche e percettive che rientrano nella normalità".

Cosa dicono i dati in merito all'esperienza dell'orgasmo femminile?

Un terzo delle donne intervistate dichiara di preferire l’orgasmo vaginale, un altro terzo quello clitorideo, mentre le restanti non esprimono una preferenza tra i due. 

Una interessante novità, invece, emerge quando si va ad approfondire il sesso anale: considerato per anni un tabù, sembra ormai che il gentil sesso abbia superato questo “divieto”: ben il 52% delle donne coinvolte nello studio afferma di averlo almeno sperimentato con il proprio partner.

Cosa ancora più interessante è leggere i dati e scoprire come la metà del campione dichiari di raggiungere così l’orgasmo, spesso anche senza altre stimolazioni. “Si tratta di una novità interessante”, afferma Bernorio, “che conferma come l’orgasmo non possa essere categorizzato in schemi rigidi”. 

E per quanto riguarda l’autoerotismo?

L’autoerotismo, come vi ho già detto diverse volte, assume un ruolo molto importante per la sessualità di ognuno di noi, anche se se ne parla poco, come se fosse qualcosa che non interessa molto al genere femminile.

I dati raccolti dai due sessuologi sottolineano ciò: ben l’84% delle intervistate afferma di essersi masturbata almeno una volta nella vita, nel 50% dei casi prima dei 15 anni, e l’88% delle donne del campione riesce a raggiungere sempre (o quasi sempre) l’orgasmo (anche in meno di 5 minuti).

Anche se a leggere i dati e la ricerca l’attività masturbatoria appare molto soddisfacente per le donne, questa viene praticata meno di una volta al mese nella metà del campione: sembra quasi che le donne distinguano la soddisfazione pura e semplice dalla sessualità relazionale, andando a preferire poi quest’ultima (sarebbe anche per questo motivo che le donne utilizzano maggiormente sex toy con il partner piuttosto che da sole). Willy Pasini, infatti, afferma che “il cuore resta l’afrodisiaco per eccellenza, l’appagamento femminile passa attraverso un’integrazione tra piano fisico, emotivo e relazionale.” 

Il sentimento ha un ruolo molto importante: il 62% delle donne intervistate, infatti, identifica il coinvolgimento emotivo come l’elemento fondamentale per una relazione sessuale.

Quanto contano le "misure" per una sessualità appagante?

Nella ricerca di cui vi sto parlando, si parla anche di “misure” e di quanto queste siano effettivamente importanti o ritenute tali delle donne italiane. Cosa è emerso? Forse vi stupirà leggere che al proprio partner non viene chiesto di preoccuparsi troppo della propria anatomia, quanto del modo in cui si relaziona con loro.

Leggendo lo studio, infatti, emerge chiaramente come per il gentil sesso ciò che importa è avere una buona relazione con il proprio partner perchè, quando il resto funziona, non importa raggiungere l’orgasmo in tutti i rapporti affinchè questi vengano considerati soddisfacenti.

Sempre in merito a ciò, ben il 60% del campione afferma che quando si presentano, le difficoltà e problematiche sessuali sono legate a problemi di fiducia, all’incapacità di lasciarsi andare, proprio perchè il piacere non è unicamente legato a fattori fisiologici ma anche a fattori emotivi.

Conclusioni

Non ci sono dubbi, la sessualità femminile è molto più complessa di quella maschile ed il suo studio è solo agli inizi, riservando già grandi sorprese. 

Il messaggio che arriva da questa indagine è che non siamo macchine, le nostre esigenze sessuali si modificano con le diverse fasi della vita, seguono il nostro umore, reagiscono a quello che succede intorno a noi. E’ vero che a molte donne succede di avere rapporti senza desiderarli davvero, per accontentare il partner, però sappiamo che anche una donna che in quel momento non si sente interessata al sesso può cambiare idea se corteggiata e sollecitata in modo adeguato: con effetti decisamente positivi sul benessere della coppia” (cit. Bernorio). 

Al prossimo articolo!

Ilaria Lelli
Psicosessuologa e Consulente sessuale