Contraccettivi ormonali: l'Anello vaginale

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In un precedente articolo, ho iniziato a parlarvi dei metodi contraccettivi focalizzandomi sul Cerotto a rilascio transdermico. Oggi parleremo di un altro metodo contraccettivo: l’Anello vaginale.


I contraccettivi ormonali sono gli strumenti contraccettivi più conosciuti e diffusi. Si tratta di strumenti efficaci e sicuri, che presentano molteplici vantaggi per le donne che ne fanno uso.

Un aspetto importante da ricordare è che questo tipo di contraccezione non protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili.

L’Anello vaginale


L’Anello vaginale è un anello di soli 5,4 mm di diametro, contenente un basso dosaggio di estrogeno e progestinico.

Si tratta di un anello morbido, flessibile e trasparente.

Il materiale di cui è costituito è chiaramente atossico e non irritante, inoltre non contiene ne' lattice ne' silicone.

Come agisce?


Gli ormoni contenuti nell’Anello vaginale vengono rilasciati in modo graduale e costante.

Al pari delle Pillole anticoncezionali l’Anello vaginale agisce inibendo l’ovulazione.

Come effetti secondari inibisce la penetrazione degli spermatozoi e favorisce la creazione di un ambiente sfavorevole all’annidamento dell’embrione.

Si tratta di un metodo contraccettivo dall’elevata efficacia, facilmente reversibile al momento della sua sospensione e non va a condizionare la fertilità futura della donna.

Anche se va inserito in vagina, l’Anello non va ad inficiare negativamente la qualità dei rapporti sessuali e, a differenza delle Pillole anticoncezionali (di cui vi ho parlato in precedenti articoli), aumenta la lubrificazione vaginale.

Come si applica?


L’Anello vaginale va “assunto” una sola volta al mese.

Esso, infatti, viene applicato manualmente, o con l’aiuto di un applicatore specifico (acquistabile in farmacia), in vagina, dove permane per 3 settimane.

Dopo una settimana di stop (in essa non si terrà l’anello in vagina) si procede con l’inserimento di un nuovo anello.

Quando si deve applicare?


L’Anello vaginale va applicato il primo giorno di ciclo, ma solo se non si stavano utilizzando altri metodi contraccettivi.

In caso contrario bisognerà chiedere al proprio ginecologo.

Ci sono controindicazioni?


Ci sono alcune situazioni cliniche nelle quali non è opportuno utilizzare l’Anello vaginale.

Tra esse ricordiamo:

  • ipersensibilità ad estrogeni e progestinici;
  • malattie al fegato;
  • fumatrici di età superiore ai 35 anni;
  • emicrania;
  • durante l’allattamento;
  • malattie croniche con rischio cardiovascolare.

Importante ricordare che l’Anello vaginale va rimosso e non utilizzato nel caso di interventi chirurgici che prevedono un lungo periodo di immobilità.

Nel prossimo articolo parleremo dell’Impianto sottocutaneo.

Un saluto e al prossimo articolo!

Ilaria Lelli
Psicosessuologa e Consulente sessuale